Le emoji hanno significati specifici in un testo, ma la maggior parte delle persone non sa cosa servono e ne fraintende il senso.
Come negare che le emoji oramai fanno parte di ogni conversazione online in cui ci intratteniamo. Queste piccole faccine hanno un compito ben preciso: esprimere al meglio un’emozione laddove il solo testo non bastasse. In molti le omettono direttamente, soprattutto dalle conversazioni professionali; altri invece, ne abusano in ogni chat.
La loro creazione ha origine con i primi SMS, dove non solo venivano messe in ogni contesto, ma per farlo ci si serviva della punteggiatura, parentesi e simboli vari. A oggi è molto più semplice inserire un emoji coerente, anche se, è capitato che gli stessi designer avevano in mente altri significati per queste faccine rispetto a quello che gli utenti di Internet hanno successivamente dato loro.
Sebbene vi siano degli studi ben precisi sulla stessa creazione delle emoji, i simboli possono cambiare il loro significato in base al luogo di origine, nonché alla generazione che ne fa uso: un po’ come nella vita reale, insomma. Tuttavia, questo non solo può generare confusione, ma visto e considerato che le stesse faccine hanno il compito di esprimere un’emozione, questa potrebbe essere mal interpretata.
Come primo esempio, è impossibile non citare l’iconica faccina sorridente, che sebbene il suo significato sia chiaro e universale, la Generazione Z – ed alcuni Millennials – la utilizza per esprimere irritazione, aggressività passiva o fastidio: una sorta di doppio senso digitale, insomma. In questo caso è necessario analizzare tutto il contesto prima di trarne una conclusione.
Non è da meno la sua controparte capovolta, la faccina sorridente rovesciata. Quest’ultima, invece di trasmettere gioia, spesso viene impiegata per indicare sarcasmo o ironia, aggiungendo un tocco di umorismo ai messaggi.
Ma le emoji non si limitano a esprimere emozioni positive o neutre. C’è un’intera gamma di simboli che possono comunicare disagio, frustrazione o addirittura rabbia. Ad esempio, la faccina che mostra fumo uscire dal naso è interpretata come segno di rabbia, ma molte persone credono che sia una persona che starnutisce, cambiandone completamente il senso. Allo stesso modo, la faccina che fa smorfie può rappresentare nervosismo, imbarazzo o anche rabbia, a seconda del contesto.
E poi ci sono le emoji che rappresentano persone e situazioni specifiche, come la persona del banco informazioni, utilizzata dalla platea di ogni età per esprimere indifferenza o impudenza. Anche qui, il significato può variare in base al contesto e alla percezione dell’utente.
Ma qual è l’emoji più popolare? Secondo alcuni studi, il cuore rosso si colloca al primo posto, seguito da una serie di faccine che esprimono amore e affetto. In molti ne fanno uso sopratutto nelle piattaforme social per aumentare interazioni e like.
Non c’è dubbio, nel mondo digitale, queste simpatiche faccine sono divenute oramai essenziali, ma il fraintendimento è sempre dietro l’angolo (come nella vita reale, d’altronde). L’importante è comunicare in maniera trasparente con l’interlocutore e non dare nulla per scontato.
Dopo decenni di dominio spaziale americano, la Cina è finalmente pronta a sfidare gli Stati…
Google Maps è comodo, ma attenzione alle novità in arrivo: rischi di perdere tutto quello…
Google show: la nuova funzione su Chrome è una svolta per tutti coloro che usano…
Spesso commettiamo degli errori con la tecnologia senza nemmeno rendercene conto. Se lo fai con…
Sta facendo scalpore ed è una piaga per l'Europa intera. Sembra un fiore ma in…
Qual è l'età giusta per comprare uno smartphone per vostro figlio? Una metafora mette i…