Smartphone che non funziona più, cambia la legge: ecco cosa devi sapere ora

Se hai uno smartphone che non funziona più devi sapere che adesso cambia la legge: a deciderlo è direttamente l’Unione Europea.

In queste ore sta facendo scalpore il cambio della legge sul diritto alla riparazione in Europa. Questa è stata approvata per la prima volta nel marzo 2021 ed è definitiva solamente da alcuni mesi. La normativa in questione è solamente parte di un piano d’azione più ampio per quella che è l’economia circolare dell’UE. Gli obiettivi sono quelli di promuovere un’economia più sostenibile attraverso una maggiore durabilità, riutilizzo e riciclabilità dei prodotti.

Smartphone non funziona cambia legge cosa sapere
Cambia la legge per il tuo smartphone che non funziona più – NuovoCellulare.it

La legge è volta a istituire l’obbligo per i produttori di garantire che tutti i beni venduti siano riparabili. In questo senso, dovranno fornire degli stessi sia i pezzi di ricambio che le informazioni per effettuare la riparazione. L’iniziativa è un passo significativo per andare a ridurre quelli che sono i rifiuti elettronici e la promozione della sostenibilità. In questo modo si risponde anche la richiesta di prodotti più duraturi e riparabili da parte dei consumatori.

Smartphone che non funziona più, la nuova legge sulla riparazione: cosa cambia

Il concetto di “diritto alla riparazione” rappresenta un pilastro fondamentale delle garanzie post-vendita stabilite dall’art. 128 e seguenti del Codice del Consumo. Questo diritto consente ai consumatori di esercitare due categorie di rimedi in caso di difetto di conformità del prodotto: i rimedi primari che comprendono la riparazione o sostituzione del bene senza alcun costo aggiuntivo; i rimedi secondari, come la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, che diventano opzioni quando i rimedi primari non sono possibili.

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Come cambia la legge europea sulla riparazione degli smartphone – Nuovocellulare.it

Questa gerarchia di rimedi mira a bilanciare gli interessi dei consumatori e dei venditori. Il diritto alla riparazione, disciplinato dall’art. 135-ter del Codice del Consumo, consente ai consumatori di richiedere la riparazione gratuita o la sostituzione del bene danneggiato. La riparazione deve avvenire entro un congruo termine e senza arrecare notevoli inconvenienti al consumatore.

Nel caso in cui la riparazione potrebbe non essere fattibile o conveniente, ad esempio per motivi economici o se il prodotto è già stato riparato in precedenza, in alcuni casi, i consumatori possono optare per i rimedi secondari. Negli ultimi anni, l’approccio “usa e getta” ha prevalso a causa della mancanza di progettazione dei prodotti considerando la riparabilità come parte integrante del ciclo di vita del prodotto stesso. Questo ha portato a una maggiore produzione di beni difficili da riparare e al conseguente aumento dei rifiuti elettronici.

Tuttavia l’Unione Europea sta cercando di cambiare questa situazione attraverso la Direttiva UE 2019/771, che promuove una maggiore riparabilità dei prodotti e un uso più sostenibile delle risorse. La nuova direttiva prevede diverse novità, tra cui un prolungamento della garanzia legale dei prodotti e l’obbligo per i produttori di fornire pezzi di ricambio a prezzi ragionevoli. Inoltre i produttori non possono più vietare l’utilizzo di pezzi di ricambio non originali o condizionare la garanzia all’uso esclusivo di tali pezzi.

Queste disposizioni mirano a rendere il diritto alla riparazione più accessibile e conveniente per i consumatori, favorendo nel contempo l’economia circolare e la riduzione dei rifiuti. L’entrata in vigore della nuova direttiva comporterà notevoli impatti per i produttori, che dovranno rispettare obblighi più stringenti in materia di riparazione e assistenza ai clienti.

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