Grazie a questa tecnologia, il vostro smartphone passerà da zero alla carica completa in un battito di ciglia: ecco come funziona.
Uno dei grattacapi più grandi che tutti i proprietari di uno smartphone si sono ritrovati a dover affrontare almeno una volta nella vita è quello della batteria scarica. Soprattutto quando non ci si trova a casa e non si ha una presa elettrica a propria disposizione, può essere un grosso problema. Pensate a quando avete bisogno delle mappe per avere indicazioni, o anche solo a quella chiamata importantissima che avevate in programma.
Non avere il telefono a propria disposizione può essere un problema importante. C’è poi anche chi si lamenta dei tempi troppo lunghi di ricarica. Mezz’ora, un’ora, due ore: cosa fare se bisogna necessariamente uscire per un appuntamento importante? Fortunatamente i ricercatori e le grandi aziende stanno lavorando a questo, con sistemi sempre più veloci e all’avanguardia. Ma quello di cui vi parleremo è la svolta decisiva. Se tutto andrà in porto, presto potremo ricaricare lo smartphone in un battito di ciglia.
A brevettare il tutto ci ha pensato la National Academy of Sciences con un nuovo studio, portato avanti dalla University of Colorado. Se tutto andrà come previsto, potremmo presto vedere una tecnologia tutta nuova riguardante i sistemi di ricarica dei nostri smartphone. Talmente avanzate che permetterà di avere il 100% di batteria in soli… 60 secondi!
Questa tecnica tutta nuova si baserà sul movimento degli ioni attraverso i super condensatori. Uno ione è un atomo con carica positiva netta, mentre un super condensatore è uno strumento utilizzato per immagazzinare energia durante i cicli di carica e scarica ad alta corrente. Come spiegato dal ricercatore Ankur Gupta con un comunicato stampa, facendo muovere gli ioni in modo più efficiente, ecco che la carica di energia sarebbe più veloce.
Talmente tanto da riuscire a far passare la cella del telefono dallo 0 al 100% in un minuto circa. Entrando più nel dettaglio, con questa ricerca si è dimostrato che il movimento ionico in una complessa rete di migliaia di pori interconnessi può essere simulato in pochi minuti. “Questa è la svolta definitiva del nostro lavoro. Abbiamo trovato l’anello mancante” ha spiegato entusiasta Ankur Gupta. Ancora non sappiamo quanto tempo ci vorrà prima che questa ricerca possa diventare una tecnologia vera e propria. Ma i primi passi in avanti verso l’evoluzione definitiva sono finalmente stati fatti.
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