Dopo decenni di dominio spaziale americano, la Cina è finalmente pronta a sfidare gli Stati Uniti: in ballo c’è il futuro della Luna.
Tutti gli appassionati di esplorazione spaziale ricordano sicuramente gli anni ’60 e ’70, cioè i due decenni caratterizzati dalla corsa allo Spazio e dalla continua sfida tra Stati Uniti e Unione Sovietica. In quel periodo d’oro, gli americani e i russi lavorarono ininterrottamente per superarsi a vicenda e per conquistare l’orbita terrestre e la Luna. L’Unione Sovietica fu infatti la prima ad inviare un satellite, un animale ed infine un essere umano nello Spazio. Gli Stati Uniti riuscirono però a portare ben 12 uomini sulla superficie lunare tra il 1969 e il 1972.
Oggi, sono finalmente tornati gli anni d’oro della corsa allo Spazio, ma questa volta gli attori protagonisti sono gli Stati Uniti e la Cina.
Il governo americano ha recentemente lanciato il programma Artemis, che è sostanzialmente una versione moderna del programma Apollo degli anni ’60 e ’70. Ci sono ovviamente tantissime differenze rispetto al passato, alcune delle quali riguardano proprio gli obiettivi delle missioni lunari. Durante l’Era Apollo l’obiettivo principale era quello di portare due americani sulla superficie lunare prima dei sovietici, affinché gli Stati Uniti potessero acquisire la gloria e il prestigio. Oggi, lo scopo primario delle missioni Artemis è invece quello di costruire una vera e propria colonia sulla Luna. Per la precisione, la NASA e i suoi partner vorrebbero portare i propri astronauti sul suolo lunare per lunghi periodi.
Questo intenso addestramento lontano dalla Terra, che verrebbe svolto negli anni 30 del 2000, servirebbe soprattutto a preparare gli esseri umani al prossimo grande balzo: lo sbarco su Marte. In altre parole, l’esperienza acquisita sulla Luna servirà per migliorare la sicurezza del viaggio verso il pianeta rosso. Tuttavia, esiste un’altra super potenza che sta pian piano conquistando lo Spazio: la Cina. Quest’ultima vorrebbe infatti costruire una colonia lunare con la Russia, che è uno dei suoi partner più fidati. Ad ogni modo, entro 10 anni gli americani e i cinesi dovrebbero realizzare le loro basi lunari, che verrebbero poi abitate dagli astronauti per lunghi periodi.
Secondo le ultime dichiarazioni, entrambi i paesi vorrebbero costruirle nelle vicinanze del Polo Sud lunare, poiché in quella latitudine la luce solare è sempre presente. E non solo: a causa dell’inclinazione dei raggi solari, molti crateri rimangono costantemente al buio, ciò significa che potrebbero conservare una buona quantità di acqua allo stato solido. Dall’acqua si possono ricavare l’ossigeno e l’idrogeno, che sono fondamentali per il funzionamento dei motori a razzo. L’ossigeno può anche servire per far respirare gli astronauti. In altre parole, trovare l’acqua significa abbattere i costi delle missioni lunari.
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